Mare “chiuso” per eccellenza il Mediterraneo è da sempre uno spazio dove si sono incontrate e scontrate culture diverse, dando vita a intrecci e fratture, che hanno creato un mondo di mondi. Uno spazio che può essere compreso solo con una visione dinamica, che intercetti i movimenti. Solo svincolandolo dall’idea di un’entità uniforme, si può rendere concreta un’idea di Mediterraneo, visto più come mosaico che non come affresco, come rete che non come tessuto.
Marco Aime
Antropologo, Università di Genova
Marco Aime, (Torino nel 1956) insegna Antropologia culturale presso l’università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa occidentale e, oltre a diversi saggi scientifici, ha pubblicato diversi libri di narrativa e per ragazzi.
(in collegamento da remoto)
Stefano Allovio
Antropologo, Università di Milano Statale
Stefano Allovio insegna Antropologia sociale e Antropologia culturale all’Università di Milano Statale. Ha svolto ricerche etnografiche in Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Sudafrica e nelle Alpi Occidentali. Fra le sue pubblicazioni: Riti di iniziazione. Antropologi, stoici e finti immortali, Milano, Raffaello Cortina, 2015, Antropologia culturale. I temi fondamentali (con L. Ciabarri, G. Mangiameli), Milano, Raffaello Cortina, 2018, e Ricreare mondi. Mobilità e mutuo aiuto tra Kinshasa e Cape Town, Roma-Bari, Laterza, 2023.
Davide Papotti
Geografo, Università di Parma
Davide Papotti è professore di geografia presso il Dipartimento DUSIC dell’Università di Parma, dove insegna “Geografia culturale”. “Geografie letterarie” e “Globalizzazione e geopolitica”. Ha studiato presso l’Università di Parma, la University of Virginia, la University of Chicago e l’Università di Padova (dottorato di ricerca in “Uomo e ambiente”, 2002). Fra le sue pubblicazioni il volume, scritto con Marco Aime, L’altro e l’altrove. Antropologia, geografia e turismo (Einaudi, 2012).